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Covid, Frajese: "Panico anti-scientifico, in Danimarca 91,5% contagi sono vaccinati"

"Il panico che è stato creato è anti-medico e in parte anti-scientifico. Spero che i colleghi abbiano il coraggio di parlare"

CRONACA (Roma). L'endocrinologo Giovanni Frajese è intervenuto a Roma al convegno "Pandemia, invito al confronto", organizzato dal Coordinamento 15 Ottobre. Il prof. Frajese è membro di un comitato medico scientifico indipendente. "Il 2021 è stato un anno di panico, di stress e di preoccupazioni, alcune reali, alcune meno reali. Perdere il lavoro e perdere i propri cari per una patologia è molto reale ma il panico che è stato creato è anti-medico e in parte anti-scientifico e sicuramente non serve a migliorare le condizioni cliniche e psicologiche delle persone". Lo ha dichiarato il prof. Frajese che poi ha illustrato alcuni dati sull'incidenza del Covid sulla popolazione: "Al momento i dati che abbiamo sulla Omicron in Danimarca ci dicono che il 91,5% dei contagiati sono vaccinati con doppia e terza dose, mentre l'8,5% sono non vaccinati. Spero che i colleghi abbiano il coraggio di discutere con gli altri quelle che sono le loro opinioni, piuttosto che, per mantenere il posto di lavoro, semplicemente non parlare". (Fabrizio Rostelli)

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Il virologo Fabrizio Pregliasco contro Claudio Giorlandino (Direttore sanitario Altamedica): "Raccontare le cose così significa creare una negatività inutile e sciocca rispetto alla necessità di continuare nella vaccinazione", "È proprio questa vaccinazione che non è utile come si pensava".
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Vaccino ai bambini, lo scontro tra il Dott. Paolo Mezzana vs il Dott. Giovanni Frajese: "Mi dia del 'Lei', sono un Professore universitario", "...e io sono un tuo collega"
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Duro scontro a Non è l'Arena tra il Dott. Bacco ex no vax e il dottor Frajese contrario al vaccino.
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Sandra Amurri contro il medico no vax, Frajese, è botta e risposta tra i due ospiti di Massimo Giletti.
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A Non è l'Arena la pagina di confronto sul vaccino per il covid, Pregliasco risponde a Frajese sulle possibilità di tossicità del vaccino.
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A3 NEWS Veneto 06/09/2022 - PADOVA - Contro il governo Draghi, e forse un po' contro tutti, si sono presentati al Pedrocchi i candidati alle elezioni pre Padova del partito Italexit. || La sfida è quella di far tornare le persone a credere in qualcosa, in un nuovo modo di far politica, fuori dai modelli dei vecchi partiti. Si sono presentati così tre dei candidati al parlamento per il partito Italexit, che fa riferimento a Gianluigi Paragone. Tra gli obiettivi, esposti da Giovanni Frajese, medico sospeso dall'Ordine, una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia e sugli effetti a lungo termine della vaccinazione di massa.Il Covid tornerà a ottobre, ha detto con certezza Frajese, molto critico anche verso il collega Andrea Crisanti. Presenti anche le candidate al senato per il collegio di Padova Francesca Conz medico odontoiatra e Lina Manuali, Giudice a Pisa. Alla presentazione alla stampa, tra il pubblico alcuni esponenti dell'estrema destra padovana. - Intervistati GIOVANNI FRAJESE (Candidato Italexit alla Camera) (Servizio di Guido Barbato) - Segui Antenna Tre anche sul digitale terrestre! Visita il sito www.antennatre.it

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Scintille in studio a diMartedì, il Prof. Giovanni Frajese: "Lei non mi dà del No vax, capito!". E Giovanni Floris: "Si passa dall'ironia alla permalosità con una facilità enorme"
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Giovanni Frajese (medico endocrinologo): "Io sono un padre, il padre valuta il rapporto rischi - benefici se ne ha le competenze, come nel mio caso. Il mio stato vaccinale non è rilevante, parliamo dei giovani, il rapporto rischio - beneficio cambia con l'età".
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Con un decreto legge, il governo Meloni ha reintegrato i medici che erano stati sospesi dall'esercizio della professione per non essersi vaccinati contro il covid. Ora si sentono riabilitati. Ma saranno pronti ad aiutare gli altri medici nella lotta al Covid? Salvatore Gulisano ha intervistato il dottor Giovanni Frajese e la dottoressa Barbara Balanzoni.
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Effetti avversi, medicinali scaduti cui vengono riclassificate le scadenze, milioni di dosi inutilizzate (e ormai inutilizzabili). Il tutto condito da una guerra, quella in #Ucraina, che non accenna a finire, e da una crisi economica che sembra solo agli inizi. “Credo che tutti si stiano rendendo conto che c’è una frattura enorme tra ciò che gli occhi registrano nella vita di tutti i giorni e ciò che invece viene ripetuto ossessivamente. Ricordo che nel 2010 venne fatta una previsione di quattro scenari che si potevano avverare. Il primo si chiamava ‘Strict Lock’ e veniva presentato come il modello preferito perché avrebbe dato il maggior controllo possibile ai Governi e alle élite finanziarie. In quel modello veniva scritto che le popolazioni mondiali sarebbero state sottoposte a questa pressione micidiale per tredici anni, e credo che abbiano sbagliato di gran lunga i calcoli, nonostante li avessero fatti dieci anni prima. In più c’è scritto che la popolazione, con il passare del tempo, avrebbe aumentato la propria resistenza, fino al punto che ci sarebbero state rivolte popolari che avrebbero autorizzato i Governi in giro per il mondo a mettere la #LeggeMarziale. In #SriLanka, non ne parlano, ma sta succedendo l’ira di Dio, hanno buttato le macchine dei politici al mare, ma da quello che ho letto pare che abbiano due giorni di cibo negli scaffali, dopodiché, siccome sono andati in default, non è chiaro come faranno a nutrirsi. C’è un momento, quindi, in cui la realtà ti prende a schiaffi, non la realtà che viene rappresentata nelle televisioni o nei giornali, bensì quella reale, quella della sofferenza. Una sofferenza che chi controlla questo gioco non ha mai forse sperimentato nella sua vita”, sostiene il Professor #GiovanniVanniFrajese, Endocrinologo e Docente all’Università degli Studi del Foro Italico di #Roma.

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Qualcuno che controlla questo gioco, dunque, ci sarebbe. Una regia, un burattinaio, qualcuno che muove i fili delle marionette che siamo abituati a vedere. “Paradossalmente, quanto più le persone che si sono espresse in modo dissenziente rispetto al #governo fanno pressione e svelano i meccanismi relativi ai vaccini e agli effetti avversi, nonché la regia che c’è dietro tutto questo e che mira a fare paura, tanto più questo soft power verrà meno e arriveremo alla fase della repressione militare“, ha affermato il Prof #DavidConversi, Docente di Psicologia presso l’Università ‘#LaSapienza’ di Roma e Presidente dell’Associazione ‘Coscienze Critiche’. “Tempo fa correva voce che io fossi un Professore complottista, in realtà io ho un moto d’orgoglio quando mi viene detto perché secondo me il complottista è una persona intelligente che vede le cose che gli altri non vedono. Adesso i miei studenti cominciano a cambiare idea, ma c’è ancora una coltre di conformismo incredibile tra i ragazzi: sono letteralmente terrorizzati dall’idea di essere additati come diversi o addirittura eversivi. C’è un atteggiamento gregario, quindi, che è difficile da scalfire, ma adesso cominciano a venir fuori delle difficoltà. È evidente in ogni caso che c’è una regia“.

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Si chiama "#diedsuddenly" ed è il nuovo fenomeno che imperversa sul web, più precisamente su rumble. Il girato statunitense di oltre un'ora è già stato contestato da diversi giornali a stelle e strisce: le antitesi sono le solite note, ma non tutto della ricerca di Matthew Skow e Nicholas Stumphauzer può essere buttato via su due piedi.
I #coaguli dal sangue dei vaccinati mostrati nel film sono obiettivamente di dimensioni mai viste prima; non certo micro-trombi come quelli visti nelle regolari trombosi post-vaccino. "Nel film c’è della realtà, ma è stata un po’ cinematografata" ha detto a Byoblu il cardiologo Giuseppe #Barbaro. Ma allora cosa c'è di vero?
Sicuramente le testimonianze di medici, esperti e imbalsamatori sulle "morti improvvise" gettano ulteriori sospetti su quei coaguli e su quelle trombosi di cui si parla da ben prima del documentario proibito.

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Sospetti sui quali però c'è una censura feroce sulle piattaforme social, che come sempre decidono per migliaia di utenti perfettamente in grado di farsi un'idea propria e valutare tesi e antitesi.
Il tema "morti improvvise" continua a essere un forte tabù anche dopo l'uscita di Died Suddenly, la cui teoria di fondo sulla depopolazione e sulle cospirazioni di #Soros e #Gates è certamente tutta da provare. Certo è che buttare il bambino con l'acqua sporca come molti fanno in queste ore, tra facili ironie e grasse risate, non porta ad approfondire nulla: "Ho scritto di proposito di essermi curato dal Covid con un antibiotico, un antinfiammatorio e di aver fatto prevenzione con capperi e limoni" .

A parlare è il docente di comunicazione sociale Alberto #Contri: "Sapeste le risposte che mi sono arrivate: ho risposto che sono bestie, che non sanno nulla, perché capperi e limoni contengono quercetina ed esperidina che combattono i batteri intestinali, utilissimo in quei momenti secondo il dott. #Stramezzi. Un buon 80% mi ha dato ragione, ma un 20% ha cominciato ad aggredire. Perché ho detto questo? Perché come sta scritto in 'Psicologia del totalitarismo", il potere è riuscito a entrare nella testa di molta gente comune, convincendola di cose assolutamente false e facendo di persone comuni degli alabardieri".
Alabardieri assecondati da chi dà licenza di parlare su internet: lo abbiamo visto ancora una volta con il documentario Died Suddenly, passato da tendenza al dimenticatoio in pochissime ore su Twitter.

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Il Covid ha monopolizzato l'attenzione dei media e le vite delle persone da ormai quasi tre anni. Ma è davvero iniziato a circolare solo dal 2020? Aumentano, infatti, sempre più le segnalazioni di persone che ritengono di aver avuto molteplici sintomi riconducibili alla malattia ben prima che la pandemia si abbattesse sul mondo. E tutte quelle persone che denunciano questa condizione non si sarebbero in seguito ammalate di Covid-19. "Io stesso ho avuto un forte malessere nel 2018, sono arrivato a non sentire odori e sapori per un anno, e da quando è iniziata la pandemia non ho perso un giorno di lavoro", commenta Fabio Duranti.

Perché di fronte a questi elementi non si raccolgono dati con il criterio scientifico, per capire cosa sta succedendo? "Il solo fatto che la notizia che gli anticorpi erano presenti già nell'agosto 2019 non sia ripresa fa saltare tutta la narrativa del pipistrello di Wuhan", afferma il dottor Vanni Frajese. "Qualcuno provi a smentire questo dato, se ci riesce. Ma sono dati scientifici, non opinioni. Se non se ne parla, il problema non sussiste. In due anni non ho mai detto opinioni, ma fornito dati. La Pfizer stessa ha detto ora di non avere i dati di sicurezza sulle persone in gravidanza. Il fatto che gli altri non lo ripetano non cambia la realtà delle cose: puoi girarti dall'altra parte, ma non la cambi".

"Diceva Lenin che i fatti hanno la testa dura, possono esser contraddetti solo dai fatti", aggiunge Alessandro Meluzzi. "Gli unici che contano sono i fatti che riguardano il comportamento collettivo delle persone. Che pochissimi vip abbiano fatto la quarta dose è un fatto, neanche i medici l'hanno fatto. Nonostante la dittatura di Xi Jinping, le persone in Cina protestano e abbattono le transenne, anche questo è un fatto. Dobbiamo promuovere i fatti, ma non quelli dei fact cheker, quelli veri. Avranno anche il potere, ma a un certo punto saranno costretti a correggere il tiro del loro marketing. Ora puntano sulla vaccinazione, poi sulle terapie genetiche contro qualsiasi tipo di malattia. Anche in questo campo arriveranno a una qualche approssimazione a una verità fattuale. In questo sistema il nostro compio è diffondere dubbi".

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Prive dei palcoscenici che contano, ma non paghe di notorietà. "Le #virus star, con l'arrivo dell'#influenza, sono tornate a parlare", spiega #FabioDuranti. "Ora tutti si ammalano, e secondo loro è perché siccome hanno portato per anni la #mascherina che li ha protetti per due anni, salvo gli svedesi che non avendole mai portate campano molto meglio di noi, ora non siamo più venuti a contatto con i virus e quindi ci suggeriscono di nuovo un #Natale tutti a tavola mascherati. Ovviamente, suggeriscono anche il #vaccino #antifluenzale. Non è che ammettono di aver sbagliato qualcosa, ma c'è da correggere il tiro".

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Quando l'#intervista diventa un duello il risultato è presto detto.
"Se ci fosse stata una cura al covid l'autorizzazione d'emergenza al vaccino non ci sarebbe stata, quindi me lo dica lei: di chi è la colpa di quei morti?"
A fare la domanda non è in questo caso l'intervistatore, ma il Prof. Giovanni #Frajese. Il tema è quello dei medici riammessi sul posto di lavoro. Lo svolgimento è tutto un programma.
"Io penso che la colpa sia anche dei medici come lei che hanno consigliato alle persone di non vaccinarsi", risponde il giornalista di #PiazzaPulita. Che però non tiene conto del prologo dell'endocrinologo sulle cure proibite nella risposta, e infatti riceve la tirata d'orecchie (verbale) del prof: "Forse non mi ha sentito, il 90% delle persone guarivano usando gli antinfiammatori che non sono stati dati", e si tratta di un dato di fatto che spesso - ma mai efficacemente - i numerosi #debunker del web hanno tentato di smentire, insieme alla celeberrima formula speranziana "paracetamolo e vigile attesa".

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"E di chi è quindi la colpa? Mia? Ma si vergogni".
Lo sfogo del professore non scompone troppo il giornalista di Piazzapulita, che prontamente risponde: "Ho letto molti studi di suoi colleghi più titolati di lei che dicono che il vaccino funziona, che senza il vaccino ci sarebbero stati più contagi e che quindi non è vero che abbiamo sbagliato tutti e che sono state dette delle menzogne". Evidentemente una dimenticanza, quella su esponenti come Didier #Raoult il cui H-Index è noto e il compianto Luc #Montagnier non la pensassero proprio così all'epoca dei fatti, e anzi spingessero per cure come antinfiammatori e idrossiclorochina da sempre demonizzate.
Senza contare che si parla di verità scientifiche ormai ben solide, quelle proposte dal Prof. Frajese durante l'intervista: "Quelli che le ho detto sono dati scientifici: dal rischio ridotto di andare in ospedale ai 60 giorni di sperimentazione, al fatto che sulle donne in gravidanza non sia stato neppure sperimentato. Questi sono dati".

Strane interviste e come condurle. Le orecchie sono chiuse, e il modus operandi ben oliato: "Ti insultano e poi devi giustificarti. Dopo, in caso, fanno le domande". Il commento di Fabio Duranti e Francesco #Borgonovo.

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Una nuova escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina. Oggi, il presidente Vladimir Putin nel suo discorso alla tv ha dichiarato una mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo di 300mila militari riservisti. "Nella sua aggressiva politica anti-russa, l'Occidente ha superato ogni limite", ha detto Putin ribadendo che userà tutti i mezzi a sua disposizione. Il discorso ha suscitato subito le reazioni dei leader occidentali. Joe Biden ha commentato le dichiarazioni di Putin come "minacce nucleari spericolate e irresponsabili". Anche all'interno della Russia le reazioni sono state forti: sono più di 500 le persone fermate alle manifestazioni contro la mobilitazione parziale che si sono svolte in diverse città del Paese.

Il fotoreporter Giorgio Bianchi - documentarista degli orrori del Donbass e candidato con la lista "Italia Sovrana e Popolare" - ha così commentato gli ultimi sviluppi: "Quello che sta succedendo era stato ampiamente previsto, soprattutto alla luce delle ultime controffensive (che io ho definito controffensive-farsa) che servivano a far scrivere qualcosa sui giornali occidentali e a dare il senso che la vendita delle armi possa avere un qualche tipo di risultato strategico - cosa che di fatto non ha - e un minimo di risultato tattico, ma con il rischio gigantesco che poi quelle truppe vengano accerchiate e massacrate".

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"Dobbiamo tenere presente che noi in Ucraina abbiamo un fronte lungo circa 1000 km. È chiaro che da parte russa non è facile gestire un fronte così lungo: è possibile che ci siano errori da parte delle intelligence militari e ci siano delle falle. Il richiamo dei riservisti, l'1% circa, serve soprattutto a consolidare i territori già conquistati ma chiaramente è un segnale che Putin sta cedendo ai falchi e che a breve possa slegare le mani ai generali per chiudere la partita e mettere in sicurezza, dal loro punto di vista, le repubbliche autoproclamante e fare questo referendum. A quel punto tutti i territori delle repubbliche autoproclamate verrebbero posti sotto l'ombrello protettivo (anche nucleare) della Federazione Russa e lì sarebbero problemi giganteschi. Soprattutto per via degli imbelli Governi europei che continuano a gettare benzina sul fuoco non capendo che i russi non stanno affatto scherzando e che per loro questa è una situazione vitale. Io i russi un po' li conosco e c'è un momento, quando diventano seri, in cui vanno presi con estrema attenzione: questo è il momento. Soprattutto se si ha a cuore una generazione di giovani ucraini che stanno per essere massacrati per delle logiche di potere che vanno ben aldilà di quelli che sono i loro interessi nazionali".

"Noi in questa situazione stiamo avendo solato dei contraccolpi mostruosi. Io sto girando l'Italia e la situazione è veramente catastrofica. La campagna elettorale è anestetizzata: si parla della qualunque e i leader fantoccio delle principali formazioni politiche parlano di tutto fuorché della guerra. Non tener conto di quest'aspetto, che è epocale, significa porre il paese di fronte a un rischio quasi sistemico. La guerra di questo passo rischia di durare parecchio tempo e noi non siamo in grado con il debito pubblico che ci ritroviamo di far fronte a una guerra prolungata".

"Questo sta sfatando anche l'ultimo tabù cioè la privatizzazione dei settori strategici, che è stata una follia. Tra l'altro portata avanti dallo stesso Draghi che oggi cercano di ripropinarci in tutti i modi. Draghi è un meccanico del sistema, secondo le logiche anglosassoni però, quando le logiche anglosassoni non funzionano chiamano questi personaggi per riparlarlo. Il problema qui non è riparare la caldaia ma è il fatto che la caldaia sta per esplodere e va sostituita. È evidente che quella logica di privatizzazione ha fatto solo gli interessi dei grandi potentati finanziari. Noi vediamo che i paesi veramente sovrani sono gli unici che si stanno smarcando da questa situazione catastrofica. Qui da noi oramai è un colabrodo che fa acqua da tutte le parti. L'aristocrazia industriale oramai si è smarcata da quello che è l'interesse nazionale. Abbiamo al potere dei fantocci che prima di andare a occupare i loro scranni vanno a inginocchiarsi davanti all'imperatore e sinceramente, in una condizione del genere, il miglior risultato che ti può capitare è il collasso del blocco cardanico del sistema produttivo".

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Montano le polemiche rispetto al #reintegro anticipato del personale medico, sanitario e amministrativo nelle rispettive strutture sanitarie. Monta la polemica su un fatto che non ha senso perché si trattava appunto di anticipare di qualche settimana il reintegro, perché la norma era chiara, a meno che qualcuno non volesse procrastinare ulteriormente questa sospensione, questa messa al bando di chi ha osato non chinare il capo.

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Ecco, allora si mischiano tante cose. Si mischia, per esempio, magari la volontà di fargliela pagare a coloro che, sani, oggi devono rimanere così a bordo campo. Devono rimanere in una specie di #ghetto, in una specie di #confino culturale e professionale. Perché non hanno accettato quello che gli altri hanno accettato. Perché c'era la norma, non perché fosse giusto oppure no, perché c'era una norma che li obbligava e quindi qualcuno non ha abbassato il capo. E quindi per questo, perché si è dimostrato un rompicoglioni, deve essere punito ancora. Allora sento parlare di adesivi, di spillette, di ulteriore etichettamento perché la gente deve sapere, il cittadino deve sapere se il medico che lo prenderà in cura nel recente passato era un #medico #Novax, un medico che non si è #vaccinato. Ecco, questa cosa rientra sempre nella ghettizzazione, nella discriminazione di cui era intrisa la normativa precedente, la stagione precedente. Poi ci sono quelli che dicono: "Allora se voi non vi mettete la spilletta con su scritto 'io non mi sono vaccinato', allora ce la mettiamo noi una bella spilla grande per dire 'io mi sono vaccinato'". Come dire "io sono la #scienza, io sono la #medicina, io sono colui che vi dà le garanzie". Magari sarebbe anche meglio avere un asterisco con su scritto "Sì, ma sono sempre io quello che è finanziato dalle grandi #multinazionali del #farmaco", "Sono sempre io ad avere dei conflitti di interesse".

No, questo il cittadino non lo deve sapere. Deve invece sapere che il medico Pinco Pallino, Tizio o Caio, si è vaccinato, si è vaccinato e quindi è più bravo degli altri e più medico degli altri. Allora non vorrei che qui un altro cortocircuito fosse del tipo: "Cari signori, io non mi sono vaccinato. A dispetto di quello che dicevate voi, sono rientrato in corsia, sono sano, non mi sono vaccinato, non mi sono ammalato e non sono finito in #terapia intensiva e soprattutto non sono morto, a dispetto di quello che voi dicevate. Io sono la prova vivente che la vostra narrazione era una narrazione fallace. Io rientro in corsia e posso testimoniare quello che mi è accaduto e lo faccio da medico". Hanno paura della testimonianza di quei medici che non si sono vaccinati, avevano posto delle critiche rispetto al #vaccino su cui era partita la campagna di vaccinazione obbligatoria e oggi possono dire la loro. La possono dire in termini scientifici, perché loro sono la prova vivente che la narrazione dei colleghi col camice bianco era una narrazione fallace. Era parte di una #propaganda.

Ecco perché li vogliono tenere fuori dal contatto con le persone. Perché non vogliono che costoro, che ripeto non si erano vaccinati, possano raccontare, possano testimoniare, possano dire che cosa è successo loro, perché questo caratterizza la medicina, la medicina è il confronto di punti di vista, di tesi, di studi e di esperienza. Ecco, il confronto che manca oggi, evidentemente hanno paura, è il confronto delle esperienze e il confronto delle tesi. Ecco perché non vogliono reintegrare pienamente queste persone. Ed ecco perché, secondo me, sbaglia il ministro della #Salute quando dice "ma io delego ai dirigenti sanitari, dove li vorranno mettere a me sta bene". No, perché se dobbiamo poi assistere ad un'ulteriore discriminazione, perché li reintegri, ma poi li metti a pulire i bagni (lo dico per esagerare) è un'ulteriore ghettizzazione. Allora invece deve dire che il reintegro effettivo, tornano nel luogo di lavoro con le mansioni di prima e e se ci arrivano delle segnalazioni di ulteriori discriminazioni, io mando gli ispettori. Questo deve fare e deve dire il ministro. E soprattutto ci deve dire che cosa intendano fare rispetto alle multe, alle sanzioni per chi over 50 non si è vaccinato. Aspettiamo vere e serie risposte.

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"Porti chiusi/#porti aperti. La chiusura è sorda, l'apertura è cieca. Questa è oggi nel suo insieme l'Europa. Proviamo a ragionare diversamente, dando un segnale concreto: azzeramento del #debito dei paesi africani".
La guerra ideologica ormai ingaggiata sui migranti sfocia così nella 'terza via' del Prof. Paolo #Becchi. I rapporti diplomatici tra Italia e Francia ormai gravemente compromessi, hanno però evidenziato una mancanza di soluzioni che va ormai avanti da anni, e che anzi poteva essere aggravata se i paesi nordeuropei avessero ascoltato l'appello dell'#Eliseo volto a isolare l'Italia.
Così non è stato, ma resta il vuoto di #soluzioni.

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"Il franco viene adoperato in meno Stati ora rispetto a prima, ma ancora c'è e questo fa gli interessi dei francesi, non quello di quelle popolazioni. Il punto è controllare i flussi ed evitare che diventino anarchici: un modo è creare le condizioni di vita per cui si decide di non scappare".
Sentite la Proposta del prof. Becchi ai microfoni di Stefano Molinari.

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#Caroprezzi, una #guerra apparentemente infinita, le #elezionidimid-term negli #StatiUniti, l’#Europa in ginocchio. Sono solo alcuni degli eventi che più stanno mettendo a repentaglio l’equilibrio geopolitico attuale. E secondo il Dott. #AlessandroMeluzzi, qualcosa è destinato a cambiare per sempre: “La partita adesso è in atto: questo sistema del ‘novo ordo seclorum’, che sta stampato sul c*lo del one dollar con la piramide e l’occhio, vacilla, attenzione cari uomini del potere. #Cina, #Russia, #India, #Africa, #Messico e #Brasile ci hanno messo una zeppa dentro con il #BRICS e con tutto il resto. Per cui i casini sono solo all’inizio, e chi per il momento deve pagare il prezzo, come al tempo della #pacediWestfalia, sono i poveri europei. #Draghi ha dovuto accelerare, pensava che la crisi sarebbe arrivata a marzo e si è tolto di mezzo prima, invece hanno sbagliato i conti: la catastrofe sta arrivando adesso, per cui si ritrovano ancora col cerino in mano. Loro devono accelerare, scateneranno la guerra mondiale perché altrimenti gli scapperà di mano il dollar. Non possono frenare, sono come un vagone lanciato a 1000 all’ora in una galleria”.

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Così anche il Prof. #AlbertoContri: “Le ultime notizie dicono che l’eterogenesi dei fini sta galoppando: Russia, India e Cina stanno valutando di costruire – insieme ai BRICS – una moneta fondata sull’oro. Negli ultimi anni, chi sono i Paesi che hanno comprato più oro? L’India, la Cina e la Russia, quindi questo potrebbe essere un momento di grande #rivoluzione. Ma la seconda notiziola è che l’#ArabiaSaudita – da sempre amica e prona agli Stati Uniti, ha investito un sacco di soldi in società russe del petrolio e ha annunciato che cederà meno petrolio agli Stati Uniti e di più alla Russia. Questo cambio di fronte degli sceicchi è molto interessante“.

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Quello che è accaduto negli ultimi mesi lo abbiamo visto tutti, come tutti conosciamo la storia del #Britannia (vedi privatizzazioni e derivati) e tutti gli incarichi nel privato - poi nel pubblico - che hanno fatto di Mario #Draghi ciò che è oggi: "un ottimo affarista", diremmo senza scomodare Cossiga.
Per qualcuno è anche altro oltre questo, tra cui "miglior statista dell'anno", come recita il premio ritirato a New York nella giornata di ieri. Tante le prosopopee dedicate all'ex governatore BCE, dal Ceo di #Blackstone come riporta Repubblica, al 99enne Henry #Kissinger, di cui pure la storia è nota e non ha bisogno di presentazioni.

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Una storia che è evidentemente simile e paragonabile a quella del premier uscente, mossa magari dagli stessi propositi. Probabilmente è anche per questo che ad un certo punto l'ex segretario di Stato ha voluto fare il suo de profundis pubblicamente, lodando Draghi "per la sua credibilità, visione e leadership" oltre che per la sua "capacità di analisi e il suo coraggio". Poi una battuta dal tono semi-serio: "Ogni volta che si è ritirato è sempre stata una pausa, mai un ritiro permanente".
Agli elogi magniloqui di Kissinger si sono accompagnati grandi sforzi d'inchiostro il giorno dopo: sulle prime pagine il premier fa sfoggio del trofeo biforcuto, accompagnato da parole altisonanti: "Con te il mondo ha fiducia nell'Italia", si legge.

Non la pensava così il già citato Francesco #Cossiga, come il suo 'allievo' storico Alessandro #Meluzzi: "Mi stupisce questa quiescenza totale all'autodistruzione degli italiani", commenta", ma certo non possiamo dimenticare che Kissinger, quando incontrò Moro - che voleva fare un governo di unità nazionale e stampare moneta - lo allertò: 'Caro dottor Moro, lo sa che lei sta rischiando molto?"

L'analisi di Alessandro Meluzzi e Fabio Duranti a 'Un Giorno Speciale'.




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